Commercio elettronico e Covid-19
Se non l'hai fatto finora, cosa aspetti a vendere on line?
La pandemia, ad oggi ancora in atto, ha sconvolto gli equilibri delle nostre vite ma ancor di più ha inciso in modo negativo su tutte le attività commerciali. L'allontanamento sociale per sconfiggere il virus Covid-19 e le restrizioni che sono seguite, hanno reso impossibile la vendita nei classici negozi e centri commerciali che sono chiusi e quindi la possibilità per il pubblico di recarsi in tali luoghi.
Per commercianti e clienti l'unica possibilità che resta è il commercio elettronico, che è escluso dai divieti previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 marzo 2020 e che è relativamente semplice da attivare.
Cosa serve per avviare il commercio elettronico
- Una partita Iva per la vendita di beni e o servizi
- Un codice Ateco per il commercio elettronico al dettaglio es: 47.91.10
- Ottenere la licenza di vendita dal comune di residenza (basta una richiesta on line)
- Acquistare un dominio e spazio web
- Acquistare un software di e-commerce per creare lo shop on line
- Dotare il sito di e-commerce dell'informativa sul trattamento dati e dell'informativa sulle condizioni di vendita e di trasporto
- Configurare pagamenti e spedizioni
- Caricare i prodotti con le foto nel database
Commercio elettronico, i clienti
A causa del coronavirus, tutti ci troviamo in casa a lavorare o con molto tempo a disposizione e rimpiangiamo quei bei negozi del quartiere che ora sono chiusi e la possibilita di acquistare da loro. L'unica occasione per fare acquisti è andare al superrmercato ma per altre tipologie di prodotti come abbigliamento, prodotti per la persona, prodotti elettronici, ecc. è possibile acquistare solo on line.
Quindi se apri oggi uno shop on line i tuoi vecchi e consolidati clienti saranno i primi ad acquistare e poi ci saranno gli altri, quelli che potranno trovare quello che vendi da qualsiasi parte del mondo.
Commercio elettronico, la prima vendita
È tutto pronto, un utente trova il sito navigando in internet, vede un prodotto e lo acquista scegliendo la modalità di spedizione ed effettuando il pagamento. E poi cosa succede?
Il commerciante gestore del sito di commercio elettronico riceve un avviso di un nuovo ordine e un avviso di pagamento effettuato.
Quindi, verificata la disponibilità del prodotto, invia una conferma dell'ordine (può anche essere fatto in automatico).
Poi si imballa adeguatamente il prodotto, si prenota il ritiro del pacco, si invia il codice di tracking al cliente e si procede alla spedizione.
Commercio elettronico, assistenza post vendita
Questa è una delle fasi fondamentali per fidelizzare il cliente.
Attraverso vari strumenti, tra cui la newsletter, ci si accerta del grado di soddisfazione del cliente e soprattutto gli si garantiscono i diritti, come quello di reso, secondo le condizioni di vendita e le normative di legge.
E-commerce i rischi per il commerciante
Sono i normali rischi d'impresa che si possono avere anche in uno shop fisico. Riguardo al pagamento dei prodotti questo avviene in modo anticipato rispetto alla spedizione ed alcune piattaforme di pagamento danno anche la possibilità di avere delle garanzie aggiuntive.
Ma quanto costa uno shop virtuale?
Sicuramente meno di un negozio fisico! Gli investimenti sono molto inferiori e comunque si possono trovare soluzioni anche con pagamenti mensili molto convenienti.
Quindi conviene aprire un commercio elettronico?
Certamente, soprattutto in questo periodo di pandemia e quarantena conviene rendersi visibile on line e spedire i prodotti evitando, per la sicurezza di tutti, il contatto fisico con il cliente.
L'alternativa è fatturato zero!
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